Castagneti del Pasquè
Scheda
Collocati nelle “fini superiori”, soprattutto nelle zone dette “del Pasquè” (Pasquero) e di “Varatìa” (Val della tiglia), i castagni sono diffusi alla periferia del paese e nel Roero e ne rappresentano un aspetto caratteristico. La tradizione vuole che il castagno sia stato sviluppato e diffuso in questa zona dagli antichi romani e abbia trovato un habitat di acidità, umidità e microclima favorevoli. Nei paesi il castagno viene coltivato in forma naturale, in modo da consentire il miglior adattamento e conservare il sapore intenso del frutto. La varietà tipica di queste zone è la ‘castagna della Madonna,’ così chiamata per la sua maturazione precoce (prima decade di settembre), in corrispondenza con la festa della Natività della Madonna. La castagna occupava un posto speciale nelle tradizioni alimentari della gente del posto, veniva infatti chiamata “pane dei poveri”. Durante i periodi di miseria la castagna soddisfaceva il bisogno nutritivo di carboidrati, solitamente apportato dai cereali. Ne rappresenta, infatti, una valida alternativa in caso di intolleranze. E’ ricca di fibre, vitamine (tra cui l’acido folico: B9) e minerali. Aiuta a ridurre il colesterolo e riequilibra la flora intestinale.